Nella cornice del The Space di Porto Allegro si è svolto il 14esimo Premio Nassiriya, evento organizzato dal Comune di Montesilvano dal 2008 per assegnare tre riconoscimenti rappresentanti un’Aquila a personaggi illustri che si sono particolarmente distinti nel corso della loro carriera o in occasioni determinanti per il mantenimento e il conseguimento della pace e della sicurezza in scenari nazionali o internazionali. Nella cerimonia molto partecipata, alla presenza del sindaco Ottavio De Martinis, del parlamentare Guerino Testa e di altre istituzioni civili e militari, i premi sono stati consegnati al questore dell’Aquila Enrico De Simone, al colonnello medico dei carabinieri Alessandro Rauccio e al giornalista inviato di guerra Fausto Biloslavo.
Sono state poi consegnate targhe e pergamene a uomini e donne delle forze dell’ordine e di soccorso del territorio, che nel corso dell’ultimo anno hanno condotto operazioni particolari mostrando coraggio, impegno, professionalità e grande senso del dovere.
Per il questore De Simone è stato un ritorno a casa, come ha spiegato prima di ricevere il riconoscimento, ricordando il suo impegno alla guida della squadra mobile di Pescara, di Roma e, inoltre, a Teramo come questore. Durante il suo saluto ha parlato anche delle operazioni condotte a L’Aquila per l’accoglienza del popolo ucraino subito dopo lo scoppio della guerra.
Il colonnello dei carabinieri Rauccio ha invece raccontato i concitati momenti dell’attentato di Nassiriya, avvenuto a pochi metri da lui. Era il 12 novembre del 2003 quando una bomba provocò 28 morti, di cui 19 italiani, e il ferimento di oltre 50 persone, il prezzo più alto fu pagato proprio dai carabinieri. Rauccio come medico prestò le cure ai feriti e il primo ad essere soccorso fu Paolo Di Giovanni, che ha voluto riabbracciare prima di essere premiato, suscitando commozione tra i presenti.
La terza Aquila è stata consegnata al giornalista Biloslavo, che in alcuni reportage ha raccontato il suo impegno a Nassiriya, in Afghanistan e per ultimo in Ucraina, attraverso le immagini delle macerie e dei morti nei villaggi. Biloslavo ha trascorso i primi cento giorni della guerra a Kherson, Bucha, e Zaporizhia tra i civili e i soldati in trincea, l’estate scorsa è tornato di nuovo in quelle zone promettendo alla popolazione di tornare a casa per raccontare l’orrore di una guerra che si svolge nel cuore dell’Europa. Il giornalista ha dedicato l’Aquila ai caduti che hanno combattuto per la patria e la libertà, ribadendo la fortuna che abbiamo di vivere in pace da 70 anni.
“E’ sempre importante ricordare chi ha perso la vita in quel tragico attentato – ha dichiarato il sindaco De Martinis – affinché certe situazioni non si ripetano mai più. Il Premio Nassiriya è, inoltre, un’occasione per ringraziare chi tutti i giorni assicura sicurezza e pace, indossando una divisa e chi opera nel volontariato”.
Ph: si ringrazia il Comando dei Vigili del Fuoco di Pescara