Il 25 aprile rappresenta per tutti noi una data di rinascita, di affermazione dei valori di libertà, di riscatto morale e civile dopo le brutture della seconda guerra mondiale. Una data che ci ricorda l’impegno di tutti coloro che contribuirono alla Liberazione, al ritorno alla pace e al senso del bene comune che ancora oggi guidano la nostra comunità.
Molto sentita è stata la partecipazione dei cittadini ai diversi momenti celebrativi avviati, nella mattinata, a partire da piazza Indro Montanelli. Alla presenza del primo cittadino Ottavio De Martinis, del Comandante di Compagnia del Corpo dei Carabinieri Roberto Lunardo, del Maresciallo Guardia Costiera Giovanni Vasco, del Comandante della Polizia Municipale Nicolino Casale, delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, di quelle di volontariato e di tutte le autorità civile e militari si è proceduto al rito di benedizione della corona ad opera di don Enrico, vicario della parrocchia di Sant’Antonio e alla sua deposizione presso il monumento ai caduti.
In quella piazza si è compiuto l’atto che può essere considerato come il più importante appuntamento civile che la nostra Nazione rinnova nel giorno del 25 aprile, da settantotto anni. Una commemorazione scandita dalle note della Fanfara “La Dannunziana” – sezione di Pescara dell’Associazione Nazionale Bersaglieri che ha accompagnato a ritmo di musica la sfilata dapprima fino in piazza Diaz e poi fino al Museo del Treno.
“Tanta gioia e soddisfazione per la celebrazione di questa importante giornata, ma ciò che mi rende particolarmente orgoglioso” – ha affermato il sindaco De Martinis – “è la grande partecipazione dei cittadini, segno importante di una comunità che possiede e sente dei valori e che riconosce nel 25 aprile di settantotto anni fa un data spartiacque per la conquista di libertà, democrazia e pace. Non dimentichiamo il sacrificio di tutti coloro che hanno dato la loro vita per consegnarci un mondo libero, fatto di pace e di diritti. L’ augurio che proviene oggi dal cuore è che tutti i popoli della terra possano vivere come noi, godendo di libertà e pace e che a livello mondiale si riconosca la pace come valore fondamentale da tutelare per una società che voglia definirsi civile e libera. Il 25 aprile non deve essere solo una festa comandata bensì una data che ci auguriamo non sia solo memoria storica, ma oggi più che mai, un’occasione per riflettere sulla necessità di fermare tutti i conflitti, un’occasione per dire no a tutte le guerre. Ringrazio di cuore tutti coloro che si sono adoperati per la riuscita di questa bellissima giornata di festa e quanti hanno partecipato portando la loro testimonianza perché mi hanno reso ancor più orgoglioso di essere primo cittadino. Un Grazie particolare allo speaker Gian Luca Leonelli e all’ACAF che ha aperto in via del tutto eccezionale il Museo del Treno, luogo in cui si è conclusa la bella manifestazione”.
Ph: Valter Savini